Per decenni, l'energia geotermica ha utilizzato acqua calda presente in acquiferi tra 0-4 km di profondità.
La limitazione geografica degli impianti geotermici su larga scala sta per essere superata dai recenti progressi.
Questi studi dimostrano come sia possibile produrre energia attraverso scambiatori di calore profondo a circuito chiuso (DCHE).
Il progetto ingeo
Si concentra sullo sviluppo di un metodo per misurare con precisione il potenziale energetico delle fonti geotermiche profonde.
È fondamentale valutare quanta energia può essere estratta da strati profondi fino a 10 km a livello regionale (Emilia Romagna) per generare elettricità o per il teleriscaldamento.
Vogliamo presentare un approccio innovativo nell'esplorazione del sottosuolo profondo, integrando dati geofisici per valutare le condizioni sottostanti. Questo coinvolge la ricostruzione delle strutture crostali e subcrostali attraverso analisi congiunte e interpretazioni di dati geologici e geofisici disponibili e acquisiti. Tra questi dati figurano quelli provenienti da esperimenti meccanici e termici sulle rocce, anomalie sismiche e gravitazionali.